storie di cinema


il successo

 

Il successo del cinematografo dei fratelli Lumière è dovuto ad alcuni elementi fondamentali: innanzitutto alla praticità dell’invenzione che racchiudeva in un’unica valigetta di legno, del peso di circa 5 kg macchina da presa, camera oscura per lo sviluppo della pellicola e proiettore. Il proiettore, in particolare garantiva, rispetto alle invenzioni dei concorrenti, maggiore stabilità e nitidezza delle immagini.

Era più pratico, perché le proiezioni potevano avvenire in locali improvvisati e grazie all’ausilio di tre obiettivi intercambiabili, la distanza dallo schermo poteva variare da un minimo di 5 metri e 80 centimetri a 25 metri. La grandezza dell’immagine da 1 metro e mezzo per 1 e 15, fino a 6 metri per quattro e mezzo.

Agli innegabili meriti tecnici del cinématographe, si deve riconoscere il grande spirito imprenditoriale di Louis Lumière, che realizza personalmente la maggior parte dei primi film e se ne assicura lo sfruttamento in tutto il mondo. Il repertorio dei soggetti è vastissimo, Lumière vuole portare sullo schermo immagini di vita quotidiana, tende a cogliere la natura sul fatto, vuole dare al pubblico l’illusione perfetta della vita, sfruttando al massimo la praticità della sua invenzione.

Non sono necessari troppi preparativi per girare una scena, si sistema la macchina e via. Vengono immortalate così scene di  vita familiare e di lavoro, il fabbro, il pugilatore, i bruciatori di erbe, i pescatori, i soldati alle manovre, i pompieri e così via, ma anche la partita a bocce, la battaglia a palle di neve, i ciclisti. Fino ad arrivare a documentare avvenimenti della vita politica, re e principi ripresi nelle loro residenze e durante lo svolgimento di cerimonie ufficiali.

In alcuni casi Louis Lumière gira scenette divertenti, antesiniane delle comiche come  Le jardinier et le petite espiègle, primo film comico a soggetto, che verrà in seguito confuso con il celebre L’arroseur arrosé, girato qualche tempo dopo.

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