stelle del cinema


Fernandel

 

Fernand Joseph Désiré Contandin nacque a Marsiglia l’8 maggio 1903. I suoi genitori erano di Perosa Argentina, un piccolo paese in Piemonte, vicino alla stazione sciistica di Sestrière.

Il giovane Fernand iniziò a lavorare all’età di 12 anni per aiutare la sua famiglia. Il suo spiccato senso artistico lo spinse a calcare le scene come cantante e caratterista nei caffè concerto. Si mise subito in evidenza per la sua grande bravura.

Nel 1925 sposò Henriette Manse dalla quale ebbe tre figli, Josette, Janine e Franck. Il giorno del suo matrimonio, la suaocera vedendolo comparire davanti alla chiesa esclamò: “Voilà, le Fernand d’elle!”  Tradotto “Eccolo, il Fernad di lei” intendendo sua figlia. Durante il pranzo di nozze molti invitati lo salutarono proprio con questo appellativo che avevano appena sentito “Fernandelle, Fernandelle…” 

Lui capì che poteva essere il nome d’arte ideale, perché si era immediatamente diffuso tra gli invitati e Fernandel fu, per tutta la sua carriera artistica. Sei anni più tardi fece il suo debutto al cinema nel film “Le Blanc et le noir”. Nello stesso anno Jean Renoir gli affidò un ruolo importante in “On purge bébé” tratto da una pièce teatrale molto divertente di Georges Feydeau.

Nel 1931 fu protagonista nel film di Bernard Deschamps “Le Rosier de Madame Husson” in cui interpretò un ruolo che nella sua carriera gli avrebbero offerto altre volte, cioè quello di un giovanotto ingenuo, che nel caso specifico di questo film, perdeva la verginità in una casa di piacere. Giunse il successo, che continuò per tutti gli anni trenta, periodo in cui Fernandel proseguì la carriera di cantante comparendo in numerose commedie musicali, che spesso furono poi trasposte sul grande schermo.

Nel 1951 grazie al regista Julien Duvivier e al primo film della serie Don Camillo, personaggio nato dalla penna di Giovanni Guareschi, Fernandel vestì il ruolo di un sacerdote italiano di provincia, irascibile e sempre in lotta con il sindaco comunista, Peppone, interpretato da Gino Cervi.

Dal 1951 al 1965 Fernandel ricoprì il ruolo di Don Camillo nei complessivi 5 film della serie: Don Camillo (1952) Il ritorno di Don Camillo (1953) Don Camillo e l'Onorevole Peppone (1955) Don Camillo monsignore... ma non troppo (1961) e Il compagno Don Camillo, 1965. Guareschi, Fernandel e Gino Cervi, fin dall'inizio della Saga di Don Camillo, divennero ottimi amici, tanto che i due attori sono stati padrini di battesimo di Giovanna, una nipote dello scrittore. Nel frattempo Fernandel interpretò molti altri film, girati in Italia e negli Stati Uniti.

Essendo un attore molto eclettico negli anni cinquanta e sessanta si trovò ad alternare ruoli comici e drammatici con assoluta disinvoltura. Tra i film più famosi di quell’epoca ricordiamo “Era di venerdì 17” del 1956, un rifacimento del film “Quattro passi fra le nuvole” del ‘42 nel quale Fernandel ha interpretato il ruolo che fu di Gino Cervi. “La legge è legge” del 1957 a fianco di Totò, “La vacca e il prigioniero” del 1959.

Il suo primo film a Hollywood risale al 1956 “Il giro del mondo in ottanta giorni” con David Niven, nel quale interpretava un conduttore di carrozza. Il successo ottenuto in quel film lo portò a girare una nuova commedia nel 1958 “Paris Holiday” con Bob Hope e Anita Ekberg. Verso la fine della carriera, Fernandel cominciò a fare il regista cinematografico e creò la casa di produzione “GaFer Film” in società con un altro attore francese famosissimo: Jean Gabin.

Nel 1971, quando la lavorazione del sesto episodio della saga di Don Camillo era già a buon punto ("Don Camillo e i giovani d'oggi", per la regia di Christian Jaque) l'attore si ammalò gravemente e dovette abbandonare il progetto, lasciando il set. Morì qualche mese dopo.

Gino Cervi non volle continuare le avventure di Don Camillo per il rispetto e la stima che provava nei confronti del fraterno amico e compagno di lavoro. Il film venne realizzato nel 1972, con Gastone Moschin nel ruolo di Don Camillo e Lionel Stander in quello di Peppone. Inutile dire che non ebbe grande successo, nonostante la bravura degli interpreti.

Fernandel è ancora oggi ritenuto uno dei più grandi attori francesi di tutti i tempi ed è conosciuto anche dal pubblico dei più giovani, grazie alle innumerevoli repliche dei suoi film nei vari canali televisivi.

I suoi doppiatori italiani sono stati Lauro Gazzolo, Ignazio Colnaghi, Carlo Romano, che gli diede la voce soprattutto nei film della serie Don Camillo, Stefano Sibaldi e Carlo Dapporto, che lo doppiò nel film La legge è legge del 1958.

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