autori & sceneggiatori


Marcello Marchesi



A sinistra, Marcello Marchesi con Alice e Hellen Kessler.

Nasce a Milano il 4 aprile 1912. Ultimo di sei fratelli viene mandato in tenera età a Roma a casa di suo zio Guido. Questa esprienza segnerà la sua vita e sarà poi da lui stesso trasformata in un romanzo intitolato Sette zie. Dopo aver trascorso tutta l’infanzia e l’adolescenza nella capitale, ritorna a Milano iniziando così una staffetta tra le sue città che caratterizzerà tutta la sua vita. Laureatosi con il massimo dei voti in giurisprudenza, inizia a scrivere e ad esibirsi in spettacoli studenteschi.

Notato dall’editore Andrea Rizzoli inizia a collaborare al giornale umoristico “Il Bertoldo” e successivamente al Marc’Aurelio.  Il Marc'Aurelio fu un giornale satirico italiano fondato a Roma nel 1931 da Oberdan Cotone e Vito De Bellis, che raccolsero i fuoriusciti delle più importanti testate umoristiche che avevano caratterizzato i primi decenni del Novecento. Usciva due volte alla settimana: il giovedì e il sabato. La rivista era più orientata all'umorismo fine a se stesso, che alla satira contro il fascismo.

Vi collaborarono le più illustri firme Age & Scarpelli, «Steno» il regista Stefano Vanzina, Vittorio Metz,  Giovanni Mosca, Cesare Zavattini, Mario Camerini, Ettore Scola e il diciottenne Federico Fellini, che esordì sul bisettimanale come disegnatore satirico, ideatore di numerose vignette e delle celebri «Storielle di Federico» in più sequenze illustrate. Marcello Marchesi inizia a scrivere programmi radiofonici per l’Eiar, poi per la Rai, a cominciare da AZ radioenciclopedia del 1937 e Cinquemilalire per un sorriso del 1939 condotto da Corrado, fino ad arrivare negli anni ’70 a Quarto Programma con Maurizio Costanzo, Dino Verde e Enrico Vaime. Nel 1939 prende parte alla scrittura e alla realizzazione di quello che viene considerato il primo film comico italiano: “Imputato Alzatevi ” interpretato da Macario e diretto da Mario Mattòli.

Partecipa alla seconda guerra mondiale prendendo parte alla battaglia di El Alamein dove viene ferito ad un polmone, incidente  che non gli impedirà di essere un eccellente sportivo. Tornato in Italia Marchesi viene convinto da Vittorio Metz, suo amico e inseparabile compagno di lavoro, a ritornare a vivere a Roma dove l’industria del cinema aveva bisogno di autori per i film comici, quei film che poi hanno segnato la storia del nostro cinema leggero con il genere chiamato Commedia all’Italiana. Marchesi scrive e sceneggia più di 80 film per attori come Totò, Macario e Walter Chiari alcuni dei quali diretti dal fraterno amico Steno. Firmò lui stesso la regia di sette film.

La sua instancabile attività creativa non si limita al cinema, scrive una cinquantina di testi di spettacoli di rivista di grande successo per i più grandi artisti dell’epoca: Erminio Macario, Ugo Tognazzi, Gino Bramieri, Wanda Osiris, Alberto Sordi, Carlo Dapporto e Walter Chiari). Nel 1954 la svolta, quando nasce televisione italiana. Marchesi viene immediatamente coinvolto nell’ideazione e realizzazione di molti spettacoli di varietà, scrive e realizza trasmissioni passate alla storia, come “Le piace la mia faccia”, “Ti conosco Mascherina”, “Quelli della domenica”, “Speciale Mina”, “Canzonissima ’68” e “Canzonissima ‘72”, “Bambole non c’è una lira” e “Il signore di mezza età” dove diventa lui stesso un personaggio televisivo.

 

 

 

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