albori


dalla U.R.I. all'E.I.A.R. alla R.A.I.

 

Il servizio in Italia nasce il 6 ottobre 1924 con un annuncio fatto da Ines Viviani Donarelli, che dice “ U.R.I. Unione Radiofonica Italiana: Uno Erre O, stazione di Roma”.

15 gennaio 1928 nasce l’E.I.A.R. Ente Nazionale Audizioni Radiofoniche. Il tempo passa e qualcuno si rende conto che la radio può diventare il mezzo di informazione più efficace del momento. Il regime fascista promuove la diffusione degli apparecchi radio  e ne fa uno strumento di propaganda ideologica di forte impatto sul pubblico.

Nascono i primi programmi sponsorizzati di intrattenimento, nel 1934 la trasmissione che contribuisce a cambiare il modo di fare la radio è “I quattro moschettieri” parodia musicale del romanzo di Dumas, di Riccardo Morbelli e Angelo Nizza, con gli attori Umberto Mozzato (Porthos), Arrigo Amerio e Dino Di Luca (D’Artagnan), Mario Ponte e  Aldo Masseglia (Athos) e Nunzio Filogamo (Aramis), musiche di Egidio Storaci, regia di Sergio Massucci.

Abbinata alla trasmissione la raccolta delle figurine che davano un volto a quelle voci. Si scatena la febbre di finire la collezione e il Feroce Saladino è la figurina che passa alla storia come la più rara da trovare. Con 150 album completati si vince addirittura un’automobile, una “Topolino” il sogno di tutti.

Dopo la guerra mondiale, nei primi anni ’50, nasce la televisione, ma la radio continua a essere il mezzo che meno subisce crisi di pubblico, perché si può ascoltare anche lavorando. Nascono trasmissioni di intrattenimento che vengono ricordate ancora oggi, ma la successiva svolta epocale la si ha nel 1970 con Alto Gradimento, il programma quotidiano di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, che catalizza l’attenzione di un vasto pubblico. Più il là, alla fine degli anni ’70 cambiano le leggi, la Rai perde il monopolio e nascono le prime emittenti locali.

Da quel momento tutti possono avere la possibilità di parlare a un microfono e se questo è un bel passo avanti dal punto di vista della democrazia e del pluralismo, non è altrettanto positivo per il livello culturale ed estetico dei programmi e dell’informazione.

Prendono vita, in ogni caso, nuovi modi di intendere l’intrattenimento, si attinge all’esperienza americana, nascono i Disc Jockey (letteralmente i fantini del disco) che fanno della promozione discografica la loro attività principale.

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