artisti italiani


Totò nel dopoguerra

 

1946 dopo la liberazione Totò continua, fino al 1949, l’attività teatrale. E’ sempre più assorbito dal cinema e i suoi film sono spesso ai primi posti della classifica commerciale. Nel ’47 tre anni dopo il marito, muore la madre Anna Clemente de Curtis. Nello stesso anno Totò riceve la Maschera d’Argento cui fa seguito nel 1951 il Nastro d’Argento per l’interpretazione nel film Guardie e ladri di Steno e Mario Monicelli. Scrive anche diverse canzoni, fra le quali Malafemmena.

Nel 152 si innamora di Franca Faldini cui resterà legato fino alla morte. Sono anni di intensa attività cinematografica e i film di Totò vengono spesso sconsigliati dal Centro Cattolico Cinematografico. Queste “attenzioni” ovviamente favoriscono il successo dei film. Dall’unione con la Faldini nasce un bambino che muore dopo poche ore vita. Questo doloroso avvenimento è in parte mitigato dalla presenza affettuosa dei nipoti, figli di Liliana.

Nel 1956 torna al teatro con la rivista di Nelli e Mangini A prescindere. Gli impegni della tournée gli impediscono di curare adeguatamente una broncopolmonite virale che gli provoca una grave emorragia all’occhio destro, l’unico da cui vedesse dopo il distacco della rètina avvenuto per l’altro occhio vent’anni prima. Nel 1958 semicieco, riprende l’attività cinematografica adattando la sua recitazione alle nuove condizioni fisiche.

Sottovalutato dalla critica, comincia a desiderare di prendere parte a qualche film di qualità e l’occasione gli si presenta con La mandragola di Alberto Lattuada (1965) e con Uccellaci e Uccellini di Pier Paolo Pasolini (1966). Per quest’ultimo film riceve un altro Nastro d’argento, un riconoscimento speciale al Festival di Cannes e il Globo d’Oro dei critici stranieri in Italia. Pubblica anche la raccolta di poesie ‘A livella che fa seguito alla biografia Siamo uomini o caporali? di alcuni anni prima.

1967. Interpreta per la televisione il programma Tutto Totò che riprende vari sketch della sua attività teatrale. Comincia a lavorare al film Padre di famiglia di Nanni Loy ma il 15 aprile si spegne per una grave crisi cardiaca. Da quel momento ha inizio un inarrestabile processo di rivalutazione da parte della critica. (da TuttoTotò di Ruggero Guarini)

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