i grandi registi


Billy Wilder

 

Il suo vero nome era Samuel Wilder nato nel 1906 a Sucha Bestkidza in Polonia. La madre aveva soggiornato negli Stati Uniti da uno zio ed era rimasta entusiasta dell’America. Così dette il nomignolo di Billy al piccolo Samuel.

Nel 1909 la famiglia si trasferisce a Vienna, all’epoca centro del rinnovamento artistico in Europa. Dopo la prima guerra mondiale, Billy Wilder si dedica al giornalismo e abbandona la facoltà di giurisprudenza. Qualche tempo dopo si trasferisce in Germania.

In quegli anni a Berlino droga, travestitismo, prostituzione e corruzione dilagano. Billy diventa ballerino-gigolò solo per poter scrivere degli articoli umoristici su questo argomento. Poiché scrive di sport, di teatro e di cinema su parecchi giornali, comincia a scrivere anche sceneggiature, una cinquantina per altri, senza firmarle.

Il suo nome compare per la prima volta sui titoli di testa del film Il reporter del diavolo di Ernst Laemmle. Billy frequenta il Romanisches Café dove conosce i fratelli Siòvmak: Robert, regista, e Curd, sceneggiatore. Insieme girano Gente di domenica.

Il film è come una finestra sulla quotidianità, l’idea è quella di filmare le azioni di alcune persone, che si sono prestate a recitare il ruolo di loro stesse in una domenica qualunque a Berlino. Il film ha successo e Billy viene assunto dalla casa di produzione. Comincia a pensare di poter diventare regista, occupa la maggior parte del suo tempo stando negli studi a seguire le riprese.

Nel ’31 ha l’occasione di osservare Hitchcock mentre gira Mary la versione tedesca di Omicidio. A ventotto anni Wilder ha un lavoro ben pagato, sta in un bell’appartamento ha contatti con Berthold Brechct e altri esponenti della cultura berlinese, quando si affaccia sulla scena politica la minaccia del nazismo. Billy capisce che i tempi stanno cambiando, in particolare per quelli come lui di religione ebraica. Decide quindi di lasciare la Germania e di trasferirsi a Parigi.

Qui trova tanti tedeschi che, come lui, hanno deciso di emigrare, addirittura i tedeschi formano una comunità che risiede all’albergo Ansonia: l’attore Peter Lorre, i compositori Franz Waxman e Frederick Hollander che lavoreranno con lui a Hollywood. Il questo periodo c’è una intensa collaboraziene commerciale tra la Francia e la Germania. Spesso i film sono girati in due lingue, con attori e registi diversi.

Wilder riesce a firmare una regia, il film ha per titolo Amore che redime e lo dirige con Alexandre Esway regista ungherese appena arrivato a Parigi. La storia narra le vicende di alcuni giovani sfaccendati che rubano automobili. Wilder riesce a dare al film un grande ritmo e una innovativa velocità nella narrazione. Dopo questa esperienza decide di trasferirsi in America.

Arriva in un periodo non ideale: c’è stata la svolta epocale del passaggio dal muto al sonoro, alcuni attori europei devono ritornare in patria perché non parlano bene inglese, c’è la crisi del ventinove. Alcuni amici tedeschi gli danno lavoro come sceneggiatore, ma il suo nome non compare mai, nemmeno nei titoli di coda.

Finché il responsabile del reparto sceneggiatori ha la buona intuizione di associarlo a Charles Brackett, un personaggio molto diverso da Billy, ma tra i due nasce un ottimo rapporto umano e professionale. La coppia viene notata da Ernest Lubisch, regista geniale, considerato il re della commedia. Lubisch avrà una enorme influenza su Wilder, che si rivelerà in futuro in tutti i suoi film.

Seguici